Le pietre del mondo etnico

Il Lapislazzuli

Anche questa bella pietra blu è nota sin dall’antichità. Sono circa seimila anni infatti che, anche se ad intermittenza, si estrae dalle miniere di Badakhshan, zona situata nella catena dell’Hindukush lungo i confini fra Afghanistan e Russia. Questo sembra essere il giacimento più antico.
Di un bel colore che varia da un blu tendente al verdastro al blu più intenso è abbastanza difficile da tagliare e molto poroso, ma con la lucidatura, la tecnica più usata, acquista una buona lucentezza. Il colore perfetto è il blu intenso e profondo e le inclusioni di pirite, se non troppo abbondanti, vengono considerate una prova di autenticità della pietra.
Nell’Oriente Musulmano la pietra blu è usata come talismano contro il malocchio e nelle popolazioni nomadi più povere viene sostituito da perle di vetro blu o da smalti.
Nell’antico Egitto era la pietra sacra alla dea Iside (si pensava allontanasse le malattie familiari).
Da Greci e Romani fu a lungo chiamata zaffiro e solo con il Medioevo prese il nome odierno. Inoltre si narra che i primi Cristiani dedicarono la pietra al culto della Madonna, riconoscendo nel blu lo stesso colore del manto di Maria.
Mentre in Russia veniva considerata la “pietra degli amanti” oggi rappresenta il talismano per i nati sotto il segno del Sagittario.